venerdì 16 dicembre 2011

MONTI ALLA PROVA DELLA FIDUCIA BERLUSCONI, "E' DISPERATO"

Ormai sono moltissime le voci di corridoio che lo dicono, che lo confermano.Ancora Lega, ancora bagarre, stavolta a Montecitorio mentre il governo poneva la questione di fiducia sulla manovra, che sara' votata domani. "NON PASSERA' " Cartelli contro l'Ici, cori 'vergogna vergogna', insulti a Fini che ricorda come "fischiano i pecorai non i deputati". Mario Monti non perde l'aplomb ma sottolinea la gravita' del momento: "Ci sono cose che non devono farmi alcun effetto. Mi sono trovato ieri nella parte alta dell'emiciclo del Senato e ho i visto dei miei conterranei abbastanza vivacemente all'opera", osserva con il suo misurato humour. Altrettanto misurata ma severa la considerazione del presidente del Consiglio sulle "resistenze" alle liberalizzazioni: "Non sono una novità in Italia né in Europa e spesso non vengono superate al primo colpo, ma si possono superare con una determinazione tenace". Senza la manovra varata dal governo, ribadisce il professore, "ci sarebbero state discontinuità nella capacita' dello Stato di fare fronte agli impegni, del Paese di stare in un quadro di stabilita' monetaria". "Ho l'impressione che gli italiani, pur avendo scarsissima simpatia quando si chiedono sacrifici, stiano capendo che l'alternativa non e' la vita senza quei sacrifici, ma la vita con sacrifici molto più gravi", è il mantra che l'inquilino di Palazzo Chigi affida ai giornalisti e che pone su in altro ambito anche durante la conferenza degli ambasciatori. In quell'occasione Monti' sottolinea che "l'interesse nazionale e l'orgoglio nazionale sono virtù moderne e attuali, che non coincidono con la miope difesa del proprio cortile di casa ma dalla consapevolezza che non si può prescindere dall'agenda globale". E il professore, il tecnico, richiama al dovere di "trasferire nel dibattito politico nazionale e nel tessuto da cui scaturiscono gli orientamenti politici generali la consapevolezza delle scelte da compiere e delle priorità da individuare, anche per poter partecipare in modo credibile alle sfide della collaborazione e della competizione". E si concede, il tecnico, una battuta sul termine ormai più temuto in Europa: "C'e' una variabile che conta piu' dello spread, cioe' il valore dell'aggettivo 'italiano'". Torna a farsi sentire anche la voce di Silvio Berlusconi che avverte: "Non c'e' nessuna certezza che questo governo abbia di fronte a se' tutto il tempo della legislatura, che e' un breve periodo ma, in un momento come questo, qualsiasi giorno può portare a cambiamenti importanti, è giunta l'ora di dare una svolta non possono governare le banche". "Io - rivendica - sono responsabile ma non credo che altri abbiano lo stesso senso dello Stato e la stessa responsabilità ", dice l'ex premier quando si parla di chi potrebbe chiedere lo scioglimento anticipato della legislatura. "A me non fa nessun piacere vedere l'insuccesso di qualcuno, soprattutto di Monti che con generosità si è messo a disposizione del Paese, ma siamo sicuri  che si tratta di un fatto di generosità più che di ambizione ?".

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